Esiste una figura rimasta nell’ombra del grande pittore Vasily Kandinsky, padre del movimento astrattista e fondatore, insieme a Franz Marc, del Der Blaue Reiter. Si tratta della donna dal carattere forte e volitivo che, per dodici anni, rimase accanto all’artista: la pittrice Gabriele Münter.
I primi contatti con il mondo dell’arte
Proveniente da una agiata famiglia tedesca, che le aveva impartito un’educazione liberale, Gabriele Münter riceve lezioni private di pittura e frequenta un istituto femminile, visto che l’accesso alle accademie d’arte era, all’epoca, preclusa alle donne.
Nel 1898, rimasta orfana dei genitori e avendo ereditato una cospicua somma di denaro, insieme alla sorella, decide di partire per gli Stati Uniti, per raggiungere alcuni parenti.
L’esperienza di tale viaggio lascia un segno indelebile nella vita della pittrice.
La vita e l’arte accanto Kandinsky
Tornata a Monaco, Gabriele Münter frequenta la scuola Phalanx, un istituto progressista che mira a inserire le avanguardie francesi nella tradizione artistica tedesca.
Qui Münter studia pittura e incisione e conosce Vasily Kandinsky, all’epoca sposato con la cugina Anna Čimjakina, diventandone l’allieva e l’amante.
Indipendente e libera, armata della sua ingombrante macchina fotografica e di una penna affilata, Gabriele Münter documenta i numerosi viaggi intrapresi insieme al compagno, vivendo esperienze normalmente precluse alle donne della sua epoca. Visita i Paesi Bassi, l’Italia, la Francia e molti altri luoghi, spingendosi fino al Nord Africa.
Münter ebbe con Kandinsky un rapporto intenso, che venne definito dalla coppia “un’unione di coscienza”. Una relazione passionale ma anche litigiosa, a causa del carattere di entrambi.
Pur mantenendo sempre una forte indipendenza dal compagno, che non si esimerà mai dal criticare, la pittrice spesso dichiarò di essersi sentita poco considerata come artista per via della sua vicinanza.
Lo stile pittorico di Gabriele Münter
Dopo le prime opere di stampo tardo-impressionista, lo stile pittorico adottato dalla pittrice prevede la stesura del colore in campiture piatte e l’utilizzo di forme semplificate. Münter si ispira al lavoro pittorico di Matisse, Gauguin, Van Gogh e più in generale all’espressionismo.
Durante il suo soggiorno parigino, l’artista si dedica al perfezionamento della sua tecnica xilografica.
Münter utilizza la rappresentazione del paesaggio per sottolineare il forte contrasto tra natura e umanità e la rapida modernizzazione industriale del proprio paese. Nei suoi lavori il colore, spesso violento, esprime ed evoca sentimenti ed emozioni.
Nel 1909, si cimenta nella tecnica bavarese e boema del “Hinterglasmalerei” per la dipintura su vetro, con grande attenzione allo studio delle tecniche tradizionali di questa particolare lavorazione.
In questo periodo Münter è un’artista molto attiva e partecipa ad alcune delle più importanti mostre d’avanguardia in Germania.
Dopo un lungo pellegrinare, acquista una casa di legno Murnau, nel sud della Baviera, dove si stabilisce insieme a Kandinsky. L’abitazione della coppia, soprannominata “Russenhaus”, diventa presto il luogo di incontro di artisti e musicisti provenienti da tutto il mondo.
Il cambio stilistico e la fine della relazione con Kandinsky
Nel 1911, Kandinsky e Franz Marc fondano il gruppo Der Blaue Reiter, che riunisce artisti mossi approcci differenti ma con l’intento comune di intraprendere una ricerca spirituale attraverso l’arte.
Gabriele Münter sperimenta un nuovo stile, che la porta all’astrazione del paesaggio, conducendo una ricerca rivolta all’individuazione della vera essenza dei suoi soggetti. La pittrice è interessata a dipingere lo spirito della civiltà moderna e la sua tendenza verso il materialismo e l’alienazione.
Allo scoppio della prima guerra mondiale Vasily Kandinsky abbandona la compagna e torna in Russia.
Per Gabriele Münter incomincia un periodo di depressione e di vuoto creativo: soffre a lungo per la fine della rapporto con il pittore, che poco dopo, nel 1917, sposa in seconde nozze Nina Andreevsky.
La nuova vita di Gabriele Münter
Dopo un lungo periodo di inattività, nel 1924, Gabriele Münter ritorna a dipingere. Complice la stabilità emotiva ritrovata accanto al suo nuovo compagno Johannes Eichner.
Durante gli anni Venti e Trenta la pittrice raggiunge la sua maturità artistica. La sua opera, influenzata dalle istanze della Neue Sachlichkeit, racconta una personale interpretazione della realtà sociale del Paese, durante l’avvento del Nazismo.
La custode dell’arte astratta
Nel frattempo Kandinsky intraprende un’azione legale contro Münter per riavere i dipinti abbandonati al suo ritorno in Russia. Ma la pittrice riesce a mantenere la proprietà sulle opere.
Quando il regime impone in sequestro e la distruzione delle opere considerate degenerate, Münter diventa la custode della preziosa collezione, che riesce a nascondere nella sua casa di Murnau nonostante le numerose perquisizioni, mettendo in pericolo la propria vita.
Sono ottanta i dipinti e più di trecento le opere che riesce a mettere in salvo e che donerà alla Städtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco di Baviera prima della sua morte, avvenuta nel 1962.
Letture consigliate
Veramente molto interessante
Grazie Rosalba, sono felice che tu abbia apprezzato l’articolo!
L’articolo è ben articolato. Pochi conoscono questa bellissima storia d’amore tra i due artisti. Mancano i riferimenti bibliografici.
Rimedierò prestissimo!
Bellissimo articolo. E’ sempre interessante conoscere la vita e le opere delle artiste che, purtroppo, nonostante il talento, non sono emerse rimanendo nell’ombra dei loro compagni.
Grazie!
Grazie a te, Sabrina, per il tuo apprezzamento!
Brava! Molto interessante il tuo articolo, mi ha fatto piacere leggerti
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Ciao Rossana, sono contenta che ti sia piaciuto il mio articolo!
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