La formazione di una raffinata artista di Evangelina Alciati
Evangelina Gemma Alciati nasce a Torino il 21 agosto 1883.
Prima donna ad essere ammessa all’Accademia Albertina, diventa allieva di Giacomo Grosso.
Nelle aule della prestigiosa scuola, conosce il pittore Pietro Anacleto Boccalatte, dal quale ha il figlio Gabriele.
Alciati sperimenta la pittura post impressionista, l’Espressionismo e la Metafisica.
Dopo aver trascorso un periodo formativo a Parigi, nel 1907 ritorna nella sua città natale e partecipa alle esposizioni della Società Promotrice delle Belle Arti, catturando l’attenzione con i suoi ritratti, che vengono esposti anche a La Biennale di Venezia del 1912.
Tra le opere più celebri di questo periodo vi è il Ritratto di bambina, acquisito dal prestigioso Museo Civico di Torino, da cui traspare la maestria artistica e la sensibilità emotiva dell’autrice.
La fama di Evangelina Alciati si consolida quando, nel 1914, Re Vittorio Emanuele III acquista Maternità per la considerevole somma di 700 lire, dopo che l’opera viene esposta nell’ambito della mostra della Probitas a Roma, accanto ai dipinti di Giacomo Balla, Aristide Sartorio, Angelo dall’Oca Bianca.
Pochi anni più tardi, il critico d’arte Ugo Ojetti commissiona a Evangelina Alciati il suo ritratto e quello della moglie, aprendo alla pittrice le porte per la prestigiosa Galleria d’Arte Moderna di Torino. Qui Alciati espone il dipinto Ritratto d’uomo, che ottiene grande consenso tra il pubblico.
Le caratteristiche dell’opera di Evangelina Emma Alciati
Rigorosa e severa con se stessa, Evangelina Emma Alciati non ama le occasioni pubbliche e la vita mondana, ma, nonostante ciò, si parla di lei nei salotti culturali più esclusivi della città.
Critici d’arte e collegi manifestano in più occasioni una grande considerazione nei confronti dell’artista.
La particolarità delle opere di Alciati risiede nella capacità di catturare l’essenza dei soggetti attraverso una tecnica pittorica raffinata.
I dettagli dei volti, descritti da pennellate delicate ma allo stesso tempo intense, sono vividi e profondi.
I dipinti di Evangelina Emma Alciati si concentrano su ritratti e interni domestici e sono strutturati da composizioni che emanano una sensazione di intimità e calore.
Il suo lavoro è influenzato dal simbolismo di Eugène Carriere, ma anche da Paul Cézanne e da Paul Gauguin.
Un evento doloroso
Nel 1938, la vita di Alciati subisce una svolta drammatica con la tragica perdita del figlio Gabriele, durante un’escursione sul Monte Bianco. Questo evento segna profondamente la pittrice, spingendola a ritirarsi gradualmente in un mondo privato.
Evangelina Alciati continua a dipingere, concentrandosi principalmente sulla raffigurazione di fiori in vaso o recisi. La sua tavolozza diventa più cupa.
Durante la guerra ritrae i paesaggi agricoli di Montà d’Alba, paese in cui si trasferisce per sfuggire al conflitto.
Una pittrice fedele alla propria estetica
Evangelina Emma Alciati continua a dipingere, ma viene criticata per l’apparente mancanza di adattamento ai cambiamenti artistici del suo tempo.
Poco dopo la sua prima personale, il 2 gennaio 1959, si spegne nella sua casa di Torino, dopo una breve malattia.