Gli studi artistici di Berthe Morisot
Berthe Morisot nacque nel 1841 a Bourges, ma si trasferì a Passy a dieci anni. La sua era una famiglia borghese ben inserita nel tessuto artistico e culturale della città. La madre era la pronipote del celebre pittore Jean-Honoré Fragonard.
Berthe Morisot, da principio, si approcciò alla pittura grazie ai suoi genitori.
Non potendo proseguire i suoi studi presso l’École des Beaux-Arts, che aprì alle artiste i suoi corsi solo nel 1897, si formò privatamente con il pittore neoclassicista Geoffrey-Alphonse Chócarne e poi con Joseph Guichard. Grazie a quest’ultimo la Morisot si orientò allo studio e alla copia delle opere dei grandi maestri del passato.
L’incontro con gli impressionisti
Grazie alle conoscenze di Guichard, Berthe Morisot approdò all’atelier di Jean-Baptiste Camille Corot. Qui la pittrice abbandonò del tutto l’arte accademica ed iniziò a sviluppare le sue ricerche sulla luce e sul colore, dipingendo en plein air.
Un giorno, mentre si trovava al Louvre per eseguire le copie di alcuni dipinti insieme alla sorella, Berthe Morisot incontrò Édouard Manet. Tra i due si instaurò subito un rapporto di reciproca ammirazione e stima. Ben presto la Morisot divenne la modella preferita del pittore.
Berthe Morisot aderì al movimento impressionista e fu l’unica donna ad esporre le proprie opere nello studio del fotografo Nadar, durante la famosa prima esposizione impressionista del 1874.
Il matrimonio e la nascita della figlia
Nel 1874, la pittrice sposò il fratello di Édouard Manet, Eugène. Quattro anni più tardi, con la nascita di Julie, l’artista si distaccò dalla pittura e dalla vita sociale, per dedicarsi alla bambina.
Con il tempo, però, la Morisot tornò a coltivare la sua arte, diventando un membro di spicco del gruppo impressionista.
Dopo la morte del marito Eugène, la sua casa divenne un ritrovo di artisti, scrittori e musicisti, frequentato, tra gli altri, da Stéphane Mallarmé, Émile Zola e Pierre-Auguste Renoir.
L’opera di Berthe Morisot
Berthe Morisot aderì all’impressionismo, che prevedeva l’esecuzione dei dipinti all’aria aperta, in un epoca in cui per una donna era ancora considerato disdicevole esercitare la professione di pittrice, soprattutto in pubblico.
L’artista si dedicò, quindi, oltre che alla rappresentazione di paesaggi, anche allo sviluppo della sua visione del mondo domestico. Ritrasse spesso donne e bambini nell’intimità delle loro case, con grande attenzione alla componente psicologica dei suoi modelli
Con la sua pittura ariosa, vivace e intrisa di luce, Berthe Morisot diede un contributo importante alla corrente impressionista.
Il mancato riconoscimento post-mortem
Berthe Morisot morì a soli cinquantaquattro anni, a seguito di una malattia respiratoria. Prima di andarsene, affidò la figlia a Mallarmé e regalò le sue opere agli amici più cari.
Venne sepolta nel cimitero di Passy. Sulla sua lapide è stata inciso un epitaffio, che non menziona la sua importante carriera artistica e reca soltanto le parole: Berthe Morisot, vedova di Eugène Manet.
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Clara Zennaro
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