Anna Bilinska-Bohdanowicz

clara zennaro Anna Bilińska-Bohdanowicz

La formazione di Anna Bilińska-Bohdanowicz

Anna Bilińska nacque nel 1854 a Złotopolu, un tempo cittadina dell’Impero Russo, ora parte dell’Ucraina.
Suo padre era un medico polacco. I suoi primi insegnanti d’arte furono Ignacy Jasiński e Michał Elwiro Andriolli.
Quando la sua famiglia si trasferì a Varsavia, Anna Bilińska frequentò il conservatorio. In un secondo momento si iscrisse alla scuola di pittura privata di Wojciech Gerson ed iniziò ad esporre le sue opere.

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Nel 1882, si recò a Monaco, a Salisburgo, a Vienna e in Italia con Klementyna Krassowska. Insieme all’amica visitò musei e gallerie d’arte, dove studiò i dipinti di Arnold Böcklin, Rembrandt, Rubens e Murill.
All’Accademia di Vienna si impegnò nella copia delle sculture di Michelangelo, Sansovino e Donatello.

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Una negra
Anna Bilińska-Bohdanowicz, Public domain, via Wikimedia Commons

Un’artista polacca a Parigi

A Parigi Anna Bilińska frequentò i corsi dell’Académie Julian. Nel 1884 debuttò al Salon e l’anno successivo ricevette una menzione d’onore per un disegno a carboncino presentato alla mostra Noir et Blanc.
Alla morte del padre, insegnò musica e disegno per mantenersi. Rodolphe Julian, direttore dell’Accademia in cui la Bilińska si era formata, la esentò dal pagamento delle tasse e l’assunse come capofila di uno dei suoi laboratori.
Quando la sua amica Klementyna Krassowska morì, Anna Bilińska ricevette una cospicua eredità e suo futuro divenne meno incerto.

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Un nudo maschile in piedi
Anna Bilińska-Bohdanowicz, Public domain, via Wikimedia Commons

Nel 1889 presentò il suo Autoritratto all’Esposizione Universale di Parigi, ed ottenne una medaglia d’argento, che le consentì di esporre le sue opere fuori concorso nelle successive edizioni della manifestazione, senza il vaglio della giuria.
Nello stesso anno i suoi dipinti furono esposti alla Royal Academy of Art di Londra.
Nel 1891 fu presente alla mostra internazionale d’arte di Berlino, dove si aggiudicò una medaglia d’oro.

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Donna con parasole giapponese
Anna Bilińska-Bohdanowicz, Public domain, via Wikimedia Commons

Il matrimonio e il ritorno a Varsavia

Anna Bilińska visse in Francia fino al 1892, quando sposò il medico Antoni Bohdanowicz.
Dopo il matrimonio, la coppia si trasferì a Varsavia, con il progetto di aprire una scuola d’arte per donne sul modello di quelle sorte a Parigi negli ultimi anni.
Nello stesso periodo, però, l’artista iniziò a soffrire di problemi cardiaci.
Anna Bilińska-Bohdanowicz morì l’anno successivo, a soli trentasei anni, e venne sepolta nel cimitero Powązki, a Varsavia.

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Autoritratto con grembiule e pennelli
Anna Bilińska-Bohdanowicz, Public domain, via Wikimedia Commons

L’opera di Anna Bilińska-Bohdanowicz

Anna Bilińska-Bohdanowicz aderì alla corrente artistica del realismo, specializzandosi nel ritratto.
Raffigurò soprattutto figure femminili, con uno stile fresco e intuitivo, fondendo la disciplina accademica ad una raffinata interpretazione del realismo.

Lo stile del dipinto Una bretone sulla soglia di un cottage del 1889 sfocia quasi nell’impressionismo. Anna Bilińska-Bohdanowicz, infatti, riesce a dare prova della sua padronanza nel riprodurre complicati effetti luministici, rendendo in maniera vibrante il passaggio tra la prorompente luce di un mattino luminoso e l’ombra di un ambiente chiuso.
In quest’opera l’artista abbandona la precisione del disegno, senza però tralasciare i dettagli, che vengono resi dal gioco impressionistico dell’avvicendarsi delle macchie di colore.

clara zennaro Anna Bilińska-Bohdanowicz

Una bretone sulla soglia di un cottage
Anna Bilińska-Bohdanowicz, Public domain, via Wikimedia Commons

I ritratti

La Bilińska-Bohdanowicz viaggiò molto e dipinse persone di diverse etnie. Il Ritratto di negra, dipinto a ventisette anni, è uno delle opere eseguite dalla pittrice utilizzando modelli di colore.
La donna, che posa a seno scoperto, indossando un’elaborata collana d’oro che spicca sulla sua pelle scura, guarda verso un punto indefinito. Il suo volto ha un’espressione di stupore.
Magistrale è la resa dell’incarnato del soggetto, che impersona un canone esotico di bellezza, forza e femminilità. Il dipinto è scomparso dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Nel suo Autoritratto con grembiule e pennelli, l’artista si rappresenta in tenuta da lavoro mentre stringe in una mano alcuni pennelli e nell’altra una tavolozza.
Sullo sfondo è ben visibile un tendaggio neutro, che normalmente viene usato dagli artisti come sfondo davanti a cui far posare i propri modelli. Con questa scelta compositiva Anna Bilińska-Bohdanowicz afferma di essere la modella di se stessa.

Uno dei suoi ritratti maschili più famosi è quello dello scultore americano George Gray Barnard, dipinto nel 1890 su richiesta di Alfred Corning Clark.

clara zennaro Anna Bilińska-Bohdanowicz
Ritratto dello scultore George Grey Barnard nel suo atelier
Anna Bilińska-Bohdanowicz, Public domain, via Wikimedia Commons

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