Un’infanzia nell’arte
Nel cuore del XVII secolo, nella vivace città di Roma, nel 1616 nasce una delle menti artistiche più brillanti del suo tempo: Plautilla Bricci. Terzogenita di Giovanni Briccio e di Chiara Recupito, viene avviata sin da giovane alla carriera di disegnatrice, pittrice e architetta dal proprio padre, poliedrica figura artistica, amico del famoso pittore Cavalier d’Arpino.
Fin dai primi anni, mostra un talento eccezionale nelle arti visive, iniziando con piccoli dipinti di teste e busti di Madonne.
Il successo di Plautilla Bricci
Il 1640 segna un momento cruciale nella carriera di Plautilla Bricci. In questo anno, l’artista riceve la sua prima commissione importante: la creazione della pala della “Madonna col Bambino” per l’altare per la chiesa di Santa Maria in Montesanto. Quest’opera non solo segna l’inizio ufficiale della sua carriera, ma le conferisce anche una notorietà che si diffonde rapidamente nell’ambiente artistico romano.
In questo periodo, infatti, Plautilla Bricci incontra Suor Maria Eufrasia della Croce, sorella dell’abate Elpidio Benedetti, consigliere prima del cardinale Mazzarino e poi agente del Re Sole, che diventa suo committente.
Nel 1655, l’artista viene ammessa all’Accademia di San Luca a Roma, un riconoscimento ufficiale del suo talento straordinario.
L’attività di architettrice
Nel 1663, Plautilla Bricci, su commissione dell’abate Benedetti, inizia i lavori di progettazione della “Villa del Vascello”, a Porta San Pancrazio, un’opera che le permette di dimostrare le sue doti sia di pittrice, che di architettrice.
Con questo termine, infatti, Plautilla Bricci viene indicata nel contratto che viene sottoscritto, per volere dell’abate, dal capocantiere, che si rifiuta di sottostare all’autorità di una donna.
Durante la realizzazione del Vascello, Plautilla Bricci dirige, inoltre, artisti del calibro di Bernini, Cortona e Grimaldi.
All’interno della villa, decora le pareti con affreschi straordinari e crea un dipinto a olio per la cappella del palazzo, dimostrando così la sua versatilità artistica. Plautilla Bricci è influenzata dai modelli architettonici francesi, suggeriti e concordati con il committente Elpidio Benedetti.
Le commissioni religiose
Tra il 1676 e il 1680, l’artista dipinge la pala d’altare per la cappella di San Luigi nella chiesa di San Luigi dei Francesi, raffigurante “San Luigi IX di Francia fra la Storia e la Fede”.
Nel 1675 realizza uno stendardo processionale per la Compagnia della Misericordia di Poggio Mirteto, rappresentando la nascita e il martirio di San Giovanni Battista.
Nel periodo tra il 1683 e il 1687, dipinge la “Madonna del Rosario con i santi Domenico e Liborio” per la collegiata di Santa Maria Assunta di Poggio Mirteto.
Il ritiro nel Monastero di Santa Margherita
Dal suo protettore, l’abate Elpidio Benedetti, nel 1690, Plautilla Bricci eredita una casa a Transtevere. Dopo la morte del fratello Basilio, due anni dopo, l’artista si ritira nel Monastero di Santa Margherita, dove trascorre gli ultimi anni della sua vita.