Una malattia cronica, lunghi periodi trascorsi in un convento per ricevere cure, la scomparsa prematura di una persona cara. Queste furono le contingenze che portarono Maria Louise Catherine Breslau ad avvicinarsi al mondo dell’arte.
Il disegno e la pittura la aiutarono ad affrontare la solitudine della malattia, che la costrinse a stare lontana dal mondo dorato della borghesia a cui la sua famiglia apparteneva.
Originari della Baviera, i Breslau si erano trasferiti in Svizzera, dove il padre era professore e primario del reparto di ostetricia e ginecologia presso l’Università di Zurigo e morì a causa di un’ infezione da stafilococco contratta durante un’autopsia.
Allieva di Eduard Pfyffer, nel 1874, all’età di diciotto anni, decise di partire alla volta di Parigi, per perfezionare la sua formazione artistica.
Maria Louise Catherine Breslau a Parigi
Nella capitale francese, Maria Louise Catherine Breslau scelse di frequentare l’Académie Julian. La scuola condotta dal pittore Rodolphe Julian e successivamente dalla moglie Amélie Beaury-Saurel, era stata una delle prime in città ad aprire i suoi corsi alle studentesse d’arte.
Qui si confrontò con la pittrice russa Marie Bashkirtseff, con cui rivaleggiò per distinguersi.
Breslau fu allieva di Tony Robert-Fleury ed espose per la prima volta al Salon nel 1879 con un ritratto della cantante Maria Feller.
Si recò spesso in Bretagna, per motivi di studio, dove conobbe il pittore svedese Ernst Josephson, con cui intrattenne un profondo rapporto di amicizia. Si legò, inoltre, allo scultore Emile-Antoine Bourdelle.
L’apertura di un atelier privato e la partecipazione costante ai Saloni parigini, le valsero numerose commissioni come ritrattista.
I suoi ritratti, in prevalenza femminili, sono spesso contestualizzati in ambienti domestici e si distinguono per un accurato studio della luce che segue la lezione impressionista.
Maria Louise Catherine Breslau riusciva a conferire una profonda espressività ai volti dei suoi modelli. Possedeva, inoltre, una tavolozza composta da colori raffinati.
L’incontro con Madeleine Zillhardt
Durante gli anni di frequenza all”Académie Julian, Maria Louise Catherine Breslau conobbe la pittrice Madeleine Zillhardt e si stabilì insieme a lei a Neully-sur Seine. Tra le due donne si instaurò in legame che durò oltre quarant’anni. Zillhardt divenne la musa e la modella preferita della pittrice.
Il dipinto Controluce del 1888, che la rappresenta insieme alla compagna, le valse la medaglia d’oro all’Expo di Parigi dell’anno successivo.
Breslau raffigurò di nuovo Madeleine Zillhardt nel dipinto La Toilette e ancora ne La vita premurosa.
Durante la prima guerra mondiale Maria Louise Catherine Breslau dipinse numerosi ritratti di infermiere, di medici e di soldati francesi, che offrì in dono alle loro famiglie.
Il riconoscimento pubblico
Lo stato francese acquistò molti dei suoi lavori, come Due ragazze sedute su una panchina, Il bambino pensieroso, Ragazze in un interno e Ragazzini, quest’ultimo per volere di Pierre Puvis de Chavannes, che era allora presidente della Société Nationale des Beaux-Arts. Breslau fu, con Madeleine Lemaire, il primo membro femminile dell’istituzione, dopo la sua rifondazione.
Venne inoltre nominata Commissario Federale per la sezione elvetica dell’Expo del 1900 e successivamente Cavaliere della Légion d’Honneur.
Le sue mostre riscossero un grande successo.
Nel 1921 aprì una retrospettiva alla Galleria Brame e, quattro anni più tardi, L’Union des Femmes françaises invitò la pittrice ad occuparsi della difficoltà di essere una donna artista nella società
Lo stesso anno si ritirò a vita privata a causa di un peggioramento dei suoi problemi di salute. Morì nel 1927, all’età di settant’anni, dopo una lunga malattia.
Madeleine Zillhardt si dedicò alla conservazione e al ricordo dell’opera di Louise Catherine Breslau, donando a musei e istituzioni alcuni dei dipinti della pittrice.
Clara Zennaro